"Il Partito Democratico deve indossare l'abito dell'opposizione ma il suo simbolo non va rottamato, perché ricorda il servizio fatto all'Italia". Davanti alla Direzione Enrico Letta traccia il binario per rilanciare i DEM dopo la sconfitta elettorale: "E la rinascita cammina su due gambe che sono intimamente connesse. Opposizione intransigente al nascente Governo Meloni, come ci ha chiesto l'elettorato e chi immagina una luna di miele tra lei e il Paese, si sbaglia", perché, avverte, "La situazione è molto difficile". "Serve poi un Congresso Costituente che non può trasformarsi in un casting alla X Factor per scegliere il nuovo Segretario, e quando il Governo non reggerà più, si vada subito al voto". "Lo dico con grande chiarezza anche se non sarò io, poi, a gestire questi passaggi negli anni prossimi, sapendo anche che quando questo Governo cadrà, noi dovremo chiedere le elezioni anticipate, non dovremo chiedere nessun altro Governo di salvezza pubblica al quale ci candideremo di far parte od altro". Il Segretario uscente che non intende prolungare la sua permanenza perché sostiene, "Sarebbe un errore", indica gli obiettivi del congresso, "In cui non si dovrà parlare del nostro ombelico ma dell'Italia, con una forte legittimazione di una nuova e giovane classe dirigente che dovrà essere eletta entro marzo ed io", assicura, "Sarò garante neutrale di questo processo". Ma il congresso non può trasformarsi in un referendum tra chi vuole allearsi con Conte e chi con Calenda. Stefano Bonaccini, Governatore dell'Emilia Romagna che sarebbe pronto a correre alle primarie, dopo aver partecipato alla Direzione ha fatto sapere "Condivido il percorso proposto da Enrico Letta col quale ci siamo confrontati nei giorni scorsi. Un congresso vero in cui riaffermare in generale l'identità del PD, lo faremo in tempi certi e ragionevoli perché il Paese ha bisogno di un Governo ma anche di un'opposizione pienamente in campo".























