La quiete dopo la tempesta, quella politica e parlamentare. L'esecutivo vara i decreti per arginare il caro bollette e porre un freno alle frodi sugli incentivi edilizi, ma soprattutto Mario Draghi parla di Governo bellissimo. Una battuta per stemperare le tensioni delle scorse ore, dopo l'ultimo teso confronto con i capi delegazione, seguito all'inciampo della maggioranza in commissione alla Camera, sul Decreto Milleproroghe, quattro volte sotto. Un vero e proprio aut aut era stato quello del Premier, che ora dopo il doppio provvedimento varato, prova ad ammorbidire i toni e guardare avanti. "Quel che ho fatto è semplicemente ricordare quello che è il mandato del Governo, e il mandato del Governo, un Governo creato dal Presidente della Repubblica, per affrontare certe emergenze". Aiuti a famiglie e imprese per quasi 8 miliardi, quasi 6 sul caro bollette, tra queste quelle del settore automobilistico e delle fonti rinnovabili. Da un lato misure tampone per fronteggiare nell'immediato il caro bollette, dall'altro interventi di prospettiva di lungo periodo, per affrontare in maniera più strutturale il problema dell'approvvigionamento energetico, usando la leva fiscale e la maggior produzione nazionale. Draghi però guarda anche al prossimo futuro, quello dell'uscita dalla pandemia. "Io voglio uscire al più presto possibile, quindi questa è la mia determinazione. È mia intenzione uscire con una road map specifica entro pochi giorni, in modo da eliminare ogni incertezza tra ora e il 31 marzo". Nel prossimo futuro però, c'è il rapporto con le forze di maggioranza ancora alle prese con le conseguenze del voto sul Quirinale e con le tensioni interne sui tanti fronti aperti che dividono e non poco. A chi gli chiede se si fida di Salvini, il Ministro leghista Giorgetti risponde così. "La politica è l'arte di rendere possibile ciò che è desiderabile. Il mio segretario esprime un desiderio, io cerco di interpretarlo e renderlo possibile in quella che è l'attività di Governo". Intanto, mentre i Cinque Stelle sono alle prese con il ricorso in tribunale, per ripristinare la propria struttura politica azzerata dai giudici napoletani, a Destra Giorgia Meloni avverte la coalizione e detta le condizioni: senza Fratelli d'Italia il centrodestra perde. Intanto i partiti di maggioranza si dicono soddisfatti dell'intervento. Dal Cinque Stelle Conte, che però chiede attenzione anche al salario minimo a Salvini che rivendica la battaglia della Lega, fino al Dem Orlando che plaude alla norma che subordina la concessione dei bonus edilizi, all'applicazione delle misure sulla sicurezza.























