Dall'invito è la consapevolezza sull'impatto delle sanzioni al percorso completo che l'Ucraina dovrà seguire per un eventuale ingresso in Europa e poi i dubbi su Putin. Mario Draghi sceglie la strada del realismo dopo la due giorni di Versailles, certo che i "27" sapranno marciare uniti, dubbioso sulla possibilità di una soluzione a stretto giro della crisi. "Da quello che si può capire, il presidente Putin non vuole la pace, quindi per cercare la pace bisogna che la si voglia, oggi non la si vuole. Il piano sembra essere un altro, io mentre dico questo naturalmente mi auguro che al più presto si arrivi a qualche... a qualche spiraglio". Il dialogo deve essere l'obiettivo di tutti gli sforzi ma deve avvenire preservando la dignità di Kiev, così come devono essere preservate le cautele di chi non ritiene possibile una procedura accelerata per l'ingresso in Europa. Le regole, spiega Draghi, sono molto precise e prevedono un lungo periodo di riforme strutturali, da gestire ora vi sono le conseguenze delle sanzioni. dell'energia all'impatto sull'economia. Il Premier è netto: nessun bilancio individuale di nessuno Stato è in grado di provvedere alle necessità di oggi, serve una risposta comune. Le sanzioni sono altrettanto pesanti, irrigidirle ulteriormente si può, ma bisogna essere consapevoli delle conseguenze e organizzarsi per individuare nuove linee di forniture e nuove forme di approvvigionamento. Vale per l'energia ma vale anche per tutte le altre materie prime. Insomma, bisogna prepararsi a scenari complessi per evitare di finirne travolti. "Non ancora e dobbiamo prepararci, ma non è assolutamente un'economia di guerra specialmente per gli approvvigionamenti di cose fondamentali come il cibo, da alcuni allarmi che ho visto su i giornali di oggi, sono grandemente esagerati". Arriva l'ok alla tassazione degli extra profitti per i produttori di energia, mentre si profila un tetto sul prezzo del gas, sganciando il suo valore da quello delle rinnovabili. Oggi è un tutt'uno ed è la prima causa del caro bollette. La corsa di tutti e per evitare la recessione, condizione ancora lontana assicura Draghi, ma i segni di rallentamento della nostra economia impongono la massima attenzione.























