È il 13 febbraio 2021, il Governo Draghi giura in un Quirinale semideserto per l'emergenza Covid. Pochi giorni prima il premier ha spiegato così, il senso del suo esecutivo: "Vincere la pandemia, completare la campagna vaccinale, offrire risposte ai problemi quotidiani dei cittadini, rilanciare il Paese, sono le sfide che ci confrontano". Da quel momento parte un anno di corsa per fronteggiare la pandemia, contrastare una crisi economica gravissima, recuperare anche un'immagine nazionale di affidabilità. Tratto distintivo del Governo Draghi, la discrezione. Il primo mese di silenzio totale, il premier mette a guida della Protezione Civile, Curcio. Poi voltata pagina, rispetto alla gestione Arcuri, fa del Generale Figliuolo, il commissario straordinario per l'emergenza Covid e da lì, parte una campagna che porterà l'Italia in pochi mesi a diventare punto di riferimento in Europa. Draghi punta sui vaccini, ma deve affrontare le varianti del virus, i problemi legati alla comunicazione attorno al vaccino AstraZeneca, che lui stesso fa insieme alla moglie, le reazioni di una minoranza rumorosa, come quella dei No Vax e No Green Pass, agli obblighi che via via si allargano sul Certificato Verde. Protagoniste delle cronache, sono le proteste a Trieste, al porto in piazza e a Roma, davanti a Palazzo Chigi con poi l'assalto alla sede CGIL. Draghi tira dritto, pure in mezzo alle difficoltà politiche interne, fino ad arrivare alla svolta dell'obbligo vaccinale per over 50. E adesso si può invertire la rotta, puntando sulle riaperture. Altro cardine, l'azione a sostegno dell'economia. Intere categorie sono in ginocchio per la crisi e Draghi chiarisce già il 19 marzo. "Questo è un anno in cui non si chiedono soldi, si danno soldi". Arriveranno una serie di provvedimenti per tagli fiscali, ristori alle aziende, sostegni al mondo del lavoro, semplificazioni. Le tensioni politiche con le parti sociali ci sono, ma gli stessi sindacati più volte parlano di un confronto comunque costruttivo. C'è il PNRR da gestire, all'Italia arriveranno oltre 200 miliardi, ma servono progetti validi. Il nuovo piano, completamente riscritto, in aprile parte per Bruxelles e la reazione è positiva, come poi certificheranno le parole di apprezzamento pronunciate a Roma da Ursula von der Leyen ed Angela Merkel, nel suo saluto a fine mandato. Il PIL nel 2021 arriva a crescere del 6,5%. Tutto questo, mentre l'Italia è a guida del G20 e ambiente, clima, energia sono fra i temi centrali. In agosto scoppia la crisi in Afghanistan, con il ritiro degli USA, Draghi insiste per una gestione collettiva internazionale. La fine dell'anno si consuma tra manovre e nuove misure anti-Covid e siamo a ridosso delle elezioni del Capo dello Stato, che non sarà Draghi, di cui molto si era parlato, ma di nuovo Mattarella. Il premier ha davanti a sé un altro anno di legislatura e molti progetti e riforme da portare a termine.























