Nell'Italia del digital divide alle prese con le grandi accelerazioni offerte dal digitale, il settore delle telecomunicazioni, come ogni anno, passa allo scanner dell'AGCOM che nella sua relazione annuale racconta luce ed ombra di un mercato, per molti aspetti, sempre più complesso. Complessa è anche la sfida imminente che le autorità per le garanzie nelle comunicazioni si troverà ad affrontare in un paese di nuovo in piena campagna elettorale, con un pluralismo di informazione da garantire nel rispetto delle regole, ma che sempre di più, è da anni ormai interessa le piattaforme digitali. In quest'ottica, AGCOM è pronta ad accogliere, se il Parlamento e il Governo lo riterranno opportuno, così come è stato già delineato in un atto di indirizzo adottato da questo Parlamento, la sfida di diventare Digital Services Coordinator: ovvero, quel soggetto individuato tra le autorità nazionali competenti a cui viene affidato il compito di interloquire con la commissione per l'applicazione coordinata delle norme del DSA in ciascuno Stato membro. Dalle prospettive allo stato dell'arte, AGCOM racconta di un mercato delle forme digitali in crescita con ricavi che dall'anno passato ha superato di oltre il 50% quella del 2019 a discapito dei media tradizionali come TV e carta stampata che registrano invece una flessione dei ricavi seppur ripresa rispetto al 2020. In aumento il traffico dati che nel 2021 cresce del 15,9% rispetto all'anno prima ma resta un gap nel paese sia a livello di differenze strutturali con una maggiore concentrazione al nord ovest e al centro del paese, sia a livello di servizi. Uno sguardo anche all'e-commerce visto che, rileva AGCOM, nei servizi di consegna dei pacchi postali gli operatori presenti in Italia hanno consegnato nel 2021 oltre 961 milioni di pacchi generando un fatturato di 6 miliardi di Euro. E che il nostro livello di digitalizzazione stia migliorando lo certifica anche l'indice Desi: il monitor della commissione europea che analizza lo stato di avanzamento dei paesi membri e che quest'anno con due posizioni scalate ci colloca al diciottesimo posto tra i 27 stati dell'Unione.























