Dopo tre giorni di sessioni bilaterali, visite per le bellezze campane partendo dal museo archeologico di Napoli, con letture in latino di Gabriele Lavia, arrivando a Pompei col concerto di Beatrice Venezi e i brani cantati da Andrea Bocelli, la 3 giorni del G7 della Cultura si conclude nella soddisfazione generale malgrado tutto quello che l'ha preceduto, cioè il caso Sangiuliano-Boccia con le dimissioni a pochi giorni dall'evento del titolare del dicastero. Il nuovo ministro Alessandro Giuli ringrazia anche il suo predecessore e parla di un netto successo dell'Italia in questa occasione. "C'è la consapevolezza che oggi, mai forse come oggi, l'Italia è realmente al centro di un discorso pubblico internazionale come prima d'ora non era. Siamo il capofila di un concerto di riflessioni rispetto alle quali il mondo ci guarda con un grande rispetto, con qualcosa, come posso dire, con un'attenzione prepolitica del tutto indifferente al gossip." Condvisioni su tutti i campi, dice Giuli, a partire da quello dell'impegno collettivo per la tutela dei beni culturali dei paesi aggrediti come l'Ucraina o quello delle misure per fronteggiare i danni da emergenza climatica. E c'è un particolare focus anche sull' intelligenza artificiale come opportunità, ma da tenere sotto controllo nel rispetto della dignità umana e quella artistica, con la stesura di una sorta di dichiarazione di Napoli, primo documento internazionale su questo tema. Il messaggio rilanciato, conclude il Ministro, è quello incoraggiante di una cultura come collante ed elemento di unità trasversale.