Giorgia Meloni arriva a Shangai

Un'alternativa la via della seta che non tiene conto solo delle opportunità economiche, ma anche del ruolo che la Cina può giocare nella soluzione delle grandi crisi. Prima di partire verso Shanghai Giorgia Meloni descrive così il rapporto che sta provando a costruire con Xi Jingpin un approccio all'insegna della schiettezza, anche su fronti in cui le posizioni non sono allineate, in primis il conflitto tra Russia ed Ucraina. "Io penso che la Cina non abbia alcuna convenienza, in questa fase, a sostenere la capacità industriale russa Anche se come sappiamo non interviene direttamente è evidente che questo crea una frizione." Parla di effetto domino, di crisi che innesca crisi, sempre più allarmata anche per quello che sta accadendo in Medio Oriente. "Io sono molto molto preoccupata per quello che sta accadendo in Libano, per il rischio di una escalation regionale. Significa che ci sono diversi diciamo soggetti regionali che puntano un'escalation e che diciamo puntano sempre a costringere Israele a una reazione, lo dico anche per invitare Israele a non cadere in questa trappola." Pechino mantiene una certa dose di ambiguità anche se l'amplificarsi di crisi non fa dormire sogni tranquilli ad un paese che continua a puntare sullo sviluppo economico. Anche qui sincerità l'Italia vuole riequilibrare la bilancia commerciale, poi le questioni di casa il dialogo con Von der Leyen è continuo, ma ancora non ho fatto nomi per il commissario. La lettera sulla libertà d'informazione non era un attacco alla commissione. "La lettera che io ho inviato non è una risposta alla Commissione Europea o un momento di frizione con la Commissione Europea, è diciamo una riflessione comune sulla strumentalizzazione che è stata fatta di un, come si dice, documento tecnico. La Commissione Europea riporta accenti critici di alcuni portatori di interesse, diciamo stakeholder, chi sono quegli stakeholder: Il domani, Il fatto quotidiano, Repubblica." Conferma che le nomine Rai Sono in arrivo, mentre la sua privatizzazione non è un ipotesi in campo. In attesa di andare a salutare gli atleti italiani a Parigi si dice dispiaciuta per una cerimonia di apertura divisiva. Non l'ho vista, ma le polemiche fanno male Francia ed Europa hanno una storia da raccontare al mondo.