Si vedranno per la prima volta il 5 marzo. La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni sarà faccia a faccia con Cesare Parodi, neoeletto presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati. I due si siederanno al tavolo in un clima non certo disteso. Basti pensare alla riforma della Giustizia, che prevede la separazione delle carriere tra pm e giudici. Un percorso che vede la totale contrarietà delle toghe, pronte anche allo sciopero contro questa riscrittura della Costituzione. Altra scintilla in questo corto circuito permanente è la mancata convalida da parte dei tribunali ordinari prima e delle corti d'appello poi, dei trasferimenti dei migranti nei centri in Albania. Una scelta prudente, secondo le toghe, in attesa dei pronunciamenti della Corte di Giustizia Europea. Un atto paragonabile ad un sabotaggio, secondo l'ala più dura del Governo. Ad acuire ancora di più la tensione, si è inserito poi in corsa il caso Almasri. Catturato, ma immediatamente dopo scarcerato, con tanto di volo di Stato per riportarlo in Libia e reciproche accuse tra governo e magistratura. Legato a doppio filo a questa vicenda è il Procuratore Capo di Roma, Francesco Lo Voi, colui che ha inviato al Tribunale dei Ministri il fascicolo a carico di Giorgia Meloni e di alcuni ministri proprio per la vicenda Almasri. Coinvolto anche nell'esposto presentato dai servizi segreti su alcune rivelazioni a carico del Capo di Gabinetto della premier, Caputi. La prossima settimana Lo Voi sarà ascoltato dal Copasir. Mentre i consiglieri laici del centro-destra in seno al CSM ne hanno chiesto il trasferimento, proprio per la gestione della vicenda Almasri. Saranno questi i temi al tavolo di Palazzo Chigi. Sperando che quel tavolo non diventi un ring, perché di colpi, giustizia e politica se ne sono scambiati tanti e pesanti negli ultimi tempi. L'ANM, con un comunicato, si dice lieta di incontrare la Presidente Meloni, per esporre la sua radicale contrarietà alla riforma della Giustizia e chiederà di incontrare tutti i gruppi parlamentari per far sentire, quanto più possibile, la sua voce in Parlamento. .