L'orizzonte del Governo, ora, è sul lavoro e scuola. Il Green Pass è realtà: va consolidato dove già si usa e va cucito bene addosso alle aziende e alle classi, in vista della cruciale ripartenza autunnale. Stavolta è necessario giocare d'anticipo. Ecco perché la campagna vaccinale deve continuare a ritmo sostenuto, in una corsa senza fiato per anticipare il virus. Perché fa parte di quel ragionevole sforzo, individuale e collettivo, senza il quale gli ambiziosi traguardi che ci siamo prefissati nei Piani di Rilancio e Resilienza non potranno essere raggiunti, scrive il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dei 65 anni della tragedia di Marcinelle in cui morirono 262 minatori, di cui 136 italiani. Sul lavoro vanno chiarite alcune circostanze: il Green Pass non è obbligatorio per entrare nelle aziende, come vorrebbero gli imprenditori, ma è obbligatorio invece per entrare nelle mense. I Sindacati hanno chiesto che la scelta del Governo non apra la strada a licenziamenti indiscriminati. Il Ministro Orlando cercherà una mediazione in questi giorni. Anche sul fronte della scuola vanno messe a sistema le regole: il Green Pass è obbligatorio per i docenti ed il personale ma non per gli studenti. I presidi avranno l'obbligo di controllare e potranno incorrere in sanzioni se non lo faranno. Per questo chiedono risorse e mezzi: servono 8 mila segretari, dicono, che possano rendere effettivo questo controllo, altrimenti si rischia di rendere inefficace la misura, sin dal primo giorno.