Il botta e risposta via web fra Grillo e Renzi sul caso CONSIP presenta, questa volta, risvolti davvero sorprendenti. Parte Grillo sul suo blog e riempie di invettive Renzi, non perché ha il padre indagato, bensì perché lui, Renzi, ha detto che il suo babbo è innocente, ma se fosse colpevole dovrebbe avere una condanna doppia. Ed ecco Grillo: parole infelici, stupide e meschine, mancanza di senso della famiglia e generale amoralità di uno capace solo di rottamare suo padre. Anche l’inchiesta sul caso CONSIP in particolare nel racconto della stampa per Grillo è titolismo puro, ricostruzioni fantasiose e accuse non chiare. Altra sorpresa: tanto garantismo non era usuale dalle parti del Movimento 5 Stelle che del resto su Luca Lotti ha presentato la mozione di sfiducia in Parlamento. Renzi reagisce con forza sempre via web: “Non ti permettere di parlare di mio padre e dei rapporti familiari fra di noi. Tu che poi fino all’altro giorno l’hai ricoperto di fango come fai sempre”. Questa è la sostanza del lungo post di Renzi, che conclude: “Mio padre ha reclamato con forza la sua innocenza. Si è fatto interrogare rispondendo alle domande dei magistrati. La verità arriva, basta saperla attendere”. Lo scontro su tutta la questione coinvolge i rispettivi partiti. “Tutto il mondo che ruota intorno a Matteo Renzi deve stare lontano dalle Istituzioni finché questa faccenda non sarà chiarita. È mai possibile che a 25 anni da Tangentopoli stiamo di nuovo discutendo di corruzione?”. “Lotti non appena ha saputo di essere indagato è corso dai magistrati per chiarire. I 5 Stelle che oggi presentano una mozione per chiederne la sfiducia a Palermo sono scappati dagli interrogatori e a Roma hanno fatto norme di protezione interne per la sindaca pluri-indagata”. In questo clima si avvicinano le primarie del Pd, con Cuperlo che scende in campo per Orlando, ma mentre lui chiede a Lotti un passo indietro, per il Ministro della giustizia il collega titolare dello sport fa bene a restare al suo posto.