Guerra Medioriente, tavolo di crisi permanente del governo

Quando su Israele sono arrivati i missili iraniani a Palazzo Chigi era in corso un incontro sulla finanziaria con l'associazione delle famiglie c'era Giorgetti, presiedeva Mantovano, in un attimo il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ha salutato e si è spostato al vertice convocato d'urgenza dal Presidente del Consiglio, presenti il titolare della Difesa Crosetto, quello degli Esteri Tajani in videoconferenza, i consiglieri diplomatico Fabrizio Saggio, i vertici dei servizi segreti, collegato da Israele l'ambasciatore Luca Ferrari. Oltre un'ora di confronto per fare il punto di una situazione che si fa sempre più critica e allarmante dopo che, giusto poche ore prima, la stessa Giorgia Meloni aveva avuto un colloquio telefonico col primo ministro libanese Miqati al quale aveva ribadito l'impegno dell'Italia per un cessate il fuoco e per gli aiuti umanitari. In serata il comunicato del governo mette nero su bianco la preoccupazione crescente per l'aggravarsi della crisi e rilancia l'appello ad evitare ulteriori escalation e poi dopo che giusto poco prima durante un evento del Sole 24 Ore con Sky Tg24 Crosetto aveva esternato le sue perplessità sulla validità della missione UNIFIL arriva l'invito alle nazioni unite a prendere in considerazione il rafforzamento del mandato della suddetta missione, al fine di garantire la sicurezza del confine tra Israele e Libano. Il tavolo del governo a questo punto è convocato in forma permanente per adottare tempestivamente le misure necessarie. Nell'immediato l'impegno è per la sicurezza dei cittadini italiani e del nostro contingente UNIFIL, tema su cui Crosetto aveva già assicurato."Non riesco ad essere in contatto uno per uno con i nostri militari che sono oltre mille, ma con il loro comandante e con lo Stato Maggiore col comando interforze che lavoriamo insieme per garantire la sicurezza dei nostri militari è la nostra priorità." Cresce dunque l'attesa per l'audizione nelle prossime ore di Crosetto e Tajani alle commissioni Esteri e Difesa riunite di Camera e Senato.