Cambiare la nuova legge elettorale si può. È da giorni che il premier ripete la sua disponibilità, ma adesso Matteo Renzi fa un passo avanti circostanziando questa possibilità. Innanzitutto, sarà il PD a prendere l’iniziativa, cioè a presentare una proposta che corregga l’Italicum. Un annuncio che risponde alla sollecitazione avanzata dalla minoranza del partito, finora scettica sulle aperture del capo del Governo. E poi, Renzi indica anche una delle possibili modifiche, il sistema dei capilista bloccati: “Non piace nemmeno a me ed è una delle cose che vorrei cambiare”. Un altro importante capitolo che potrebbe essere riscritto è quello del premio di maggioranza, non più da attribuire alla lista, ma alla coalizione. È quanto prospetta il Ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini. Dunque, dal Governo arrivano, ora, segnali concreti. La prossima direzione del partito, che dovrebbe essere convocata a metà ottobre, potrebbe tentare la sintesi con le ragioni della minoranza. L’obiettivo è ricompattare il PD e portarlo unito dalla parte del “sì” al referendum sulla riforma costituzionale, una riforma che, secondo il fronte del “no” guidato da Gustavo Zagrebelsky, rappresenta un rischio per la democrazia, “pensando non al suo Governo, ma a quelli che potranno venire”, dice a Renzi il costituzionalista. “Le garanzie aumentano” ribatte Renzi. “Il Presidente del Consiglio non ha poteri in più”.