Farò propaganda perché la gente stia a casa e non vada a votare al referendum. Il Presidente del Senato, Ignazio La Russa, fa retromarcia rispetto a quanto aveva dichiarato alcuni giorni fa e scatta la polemica. Il riferimento è ai cinque referendum dell'otto e nove giugno sul lavoro e cittadinanza. La Russa un paio di giorni fa aveva detto che non votare era un diritto, lasciando intendere però che lui si sarebbe recato alle urne. Ora invece spinge per l'astensione ed è polemica. Una presa di posizione, quella di La Russa, che è di fatto quella di tutta la maggioranza, ma dicono le opposizioni, non era mai successo che l'invito all'astensione arrivasse dalla seconda carica dello Stato, soprattutto dopo che il Capo dello Stato da sempre sottolinea il pericolo dell'astensionismo e della mancata partecipazione alla politica. Per il leader del Movimento Cinque Stelle Giuseppe Conte, è come assistere ad un horror. Secondo Elly Schlein, segretaria del PD, è indegno che La Russia incoraggi l'astensione, è gravissimo, dice la Schlein, che la destra continui a incoraggiare l'astensione al referendum, ed è davvero indegno che lo faccia la seconda carica dello Stato. Angelo Bonelli, leader di Verdi e Sinistra, definisce quella di La Russa una dichiarazione di guerra alla Costituzione e alla nostra democrazia. Abbiamo capito che il Presidente del Senato La Russa non sa nemmeno cosa sia la democrazia, dice Riccardo Magi, segretario di Più Europa e Presidente del comitato promotore del referendum sulla cittadinanza, sono certo, conclude, che l'invito di La Russa a non andare a votare il referendum porterà molte più persone alle urne. .