Letta alla prova delle alleanze, Conte a quella dei mandati

Il fermento è grande e le difficoltà della campagna elettorale, di questa campagna elettorale, sono tante. Enrico Letta non le nasconde, anzi. Di sicuro, per ora, il campo aperto sembra ancora molto lontano dal realizzarsi: poco campo e molto largo, a vedere le reazioni ai primi contatti. E non è tutto. Tra i Pentastellati, pur lontani dall'aggregazione cui vuole dar vita il PD, perché colpevoli di aver contribuito alla caduta del Governo Draghi, sembra aprirsi una nuova crepa, questa volta ai vertici. A entrare a gamba tesa sarebbe stato proprio il fondatore del Movimento, dopo le parole di Giuseppe Conte sul limite dei 2 mandati, che non sarebbe un diktat, a dire dell'ex-Premier. Ebbene, da Grillo, da sempre in prima linea sul vincolo, sarebbe arrivata una reprimenda e forse più. "Sul secondo mandato nessuna deroga o lascio i 5 Stelle", avrebbe detto il Garante, secondo alcune fonti. A stretto giro la smentita di Conte: "Non c'è stato alcun aut-aut, non c'è stata alcuna telefonata. Guardiamo uniti nella stessa direzione. "Movimento che per ora si chiama fuori da ogni aggregazione: "Siamo un'altra cosa", dice Conte, il Campo Giusto, il Polo del Buon Senso. Di sicuro, ancor prima di arrivare a discutere di premiership, lì accanto, in quell'area progressista in costruzione, c'è ancora da lavorare. "Il risultato elettorale, con questa legge elettorale, sarà chiaro e sarà: sole o luna. Ognuno può dire che cosa pensa che sia il sole e cosa pensa che sia la luna. Però sarà così. Non ci sarà una terza strada che consentirà di fare chissà che cosa, perché questa legge elettorale fa vincere gli uni o fa vincere gli altri." Il Segretario Dem poi avvisa soprattutto i partiti, gli altri di area, la Sinistra siamo noi. Ma se Letta sembra spegnere la questione premiership, c'è chi come Calenda insiste: se non c'è Draghi, mi candido io. Ad Azione, guarda anche Italia Viva, pronta a correre da sola, spiega Renzi. L'onere di aggregare e scalare il tappone dolomitico toccherà ai Dem. Programma, alleati e poi candidati, infine il leader.