L'alleanza "giallo-rossa" non è decollata in tutti i comuni che tra pochi giorni andranno al voto, ma PD e Movimento 5 Stelle, provano a giocarsi tutte le carte per conquistare i Municipi, con un occhio di riguardo all'impatto che il voto amministrativo, può avere sugli equilibri della maggioranza, che sostiene Mario Draghi. Dalla periferia romana, Enrico Letta, scorta il candidato sindaco del Centro-Sinistra, Roberto Gualtieri e rivendica la coesione della coalizione dei progressisti capitolini, rispetto alle frizioni, che in questo frangente, attraversano il Centro-Destra, tra rivalità e sfide per la leadership nazionale. "Noi siamo uniti, il Centro-Sinistra è unito dovunque. Da molte parti abbiamo allargato la nostra coalizione anche ad altri, al 5 Stelle. Dall'altra parte, mi sembra che le divisioni vengano fuori, in modo evidente, ogni giorno più forti del giorno precedente". Per il Segretario del Partito Democratico, sbaglia, chi nella Lega, vorrebbe catapultare il Premier al Colle. Mandare Draghi al Quirinale e poi andare al voto, non è nell'interesse dell'Italia, dice, l'interesse dell'Italia di oggi e che questo Governo duri. Per il leader Dem, l'atteggiamento ondivago del Carroccio, con un piede all'opposizione e l'altro al Governo, non è utile al Paese e dopo il voto serve un chiarimento. Il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, è convinto che il successo del Piano di Ripresa e Resilienza, non può essere affidato ad un uomo solo al comando, ma serve tutto il "Sistema Paese", Draghi è una persona autorevolissima, capacissima, ma non possiamo pensare di rifugiarsi nella sua persona, per sperare di attuare il PNRR e far ripartire l'Italia, dobbiamo tutti assumerci le nostre responsabilità, avverte Conte. Nelle prossime ore, il leader 5 Stelle, sarà a Roma, a fianco di Virginia Raggi.