C'è una fitta coltre di polemiche che avvolge e rende quasi invisibili i temi di questa campagna elettorale. Si naviga a vista. Giuseppe Conte prima sembra aprire ad un possibile accordo post-elezioni col PD. Trambusto e immediato passo indietro del presidente pentastellato che ritiene di essere stato travisato e chiude ad ogni possibile scenario di riavvicinamento, mentre il Movimento cerca di puntare sull'agenda sociale come tema forte della sua campagna in solitaria. "Tra pochi giorni le bollette rischiano di raddoppiare portando sul lastrico famiglie e imprese. Le altre forze politiche sono impegnate a trovare gli slogan di questa campagna elettorale mentre il M5S chiede uno scostamento di bilancio per aiutare chi è in difficoltà e per azzerare l'IVA sui beni di largo consumo. Serve un'agenda sociale per il Paese che metta al centro il salario minimo a €9, la riduzione dell'orario di lavoro e un fisco più semplice. Il M5S è dalla parte dei cittadini, dalla parte giusta". Sulle liste intanto è tutti contro tutti. Il PD dopo il caso La Regina ed il suo passo indietro deve parare i colpi che dal Centrodestra arrivano ora su un'altra capolista, un'altra under 35, Rachele Scarpa. Anch'essa tacciata di post che camuffano il suo antisemitismo. Lei resiste per ora mentre i Dem vanno al contrattacco sulle candidature giudicate inopportune di Furgiuele in Calabria e Durigon a Viterbo. A proposito di candidature. Il PD ha offerto a Stefano Ceccanti il seggio uninominale a Pisa da dove Fratoianni ha deciso di spostarsi per correre al proporzionale. Giulio Tremonti ha ufficializzato la sua candidatura con Fratelli d'Italia. Forza Italia arriva sul filo di lana tra la necessità di dimensionarsi e tante polemiche sui nomi. Claudio Lotito presidente della Lazio sembra avere un seggio sicuro in Molise. Sui temi rimane poco spazio così. Carlo Calenda con Azione attacca frontalmente la proposta della Flat Tax di matrice leghista. "È una truffa oppure è iniqua" dice Calenda "perché in realtà sono 18 le aliquote". Salvini non ci sta: "O non è informato o mente". In questo turbinio di polemiche non si placano neanche quelle sul confronto TV organizzato a tre giorni dalle elezioni che dovrebbe vedere di fronte Letta e Meloni. Terzo Polo, ma anche Matteo Salvini ora, sposano invece l'idea di un confronto che coinvolga tutti i principali partiti. SKY, da sempre casa dei confronti, sin dal 22 luglio ha dato la sua disponibilità ad ospitare tutti i partiti per mettere le loro promesse di fronte alle telecamere ma soprattutto di fronte agli italiani.























