La regola del secondo mandato non si tocca. Nel Movimento 5 Stelle ha vinto la linea del fondatore Beppe Grillo che giorni fa sottolineava quanto questa norma fosse la luce nelle tenebre. E così, circa un terzo dei parlamentari dovrà dire addio alla possibilità di ricandidarsi per Camera e Senato. E non saranno pochi i volti noti a partire da Roberto Fico, Presidente della Camera dal 2018 prima nel direttivo del Movimento e da qualche mese anche presidente del comitato di garanzia interno. C'è poi Paola Taverna vicepresidente del Senato e dallo scorso anno anche vicepresidente vicaria del Movimento guidato da Conte. Oltre a loro, sono a fine corsa anche i 2 ministri del dimissionario governo Dadone e D'Incà. Mentre Patuanelli è alla prima legislatura come parlamentare e sfugge quindi alla tagliola che invece si applica anche all'ormai ex capogruppo alla Camera, Davide Crippa dimessosi dal ruolo pochi giorni fa perché in dissenso, rispetto alla linea nei confronti del Governo Draghi. Altri membri storici che non potranno ricandidarsi sono gli ex ministri Danilo Toninelli, Giulia Grillo e Riccardo Fraccaro e l'attuale Sottosegretario all'interno Carlo Sibilia. Ai saluti finali anche altri esponenti di rilievo come Vito Crimi che è stato reggente ad interim del Movimento dopo le dimissioni di Di Maio e Alfonso Bonafede ex Ministro della Giustizia che nel 2018 ha avvicinato proprio Conte ai 5 Stelle. Chi invece scamperebbe al blocco del secondo mandato è Alessandro Di Battista eletto deputato grillino. All'ex deputato grillino, infatti, è rimasto un solo mandato dopo che nel 2018 aveva scelto di rinunciare alla ricandidatura. E proprio pochi giorni fa, in un video Di Battista non ha escluso l'idea di tornare a correre per un seggio.























