Fermezza e umanità ma soprattutto funzione rieducativa. È questo il senso della detenzione: quello della rinascita sociale, del reinserimento nel tessuto collettivo, il fine ultimo della pena. Concetti sui quali più volte, il Presidente della Repubblica si è speso e che nella tappa napoletana al carcere minorile di Nisida prima e a Pozzuoli poi, ha ribadito. "Questo è la detenzione, una cicatrice che nel corso del tempo scompare ... e non va considerata più. Perché non è la caratteristica della persona. Per questo è importante al di là della permanenza nel casellario giudiziario, della traccia, della detenzione, che questo non sia in alcun caso motivo di emarginazione, di accantonamento, di preclusione". Accanto al Capo dello Stato, il Guardasigilli Marta Cartabia, che già nei mesi scorsi insieme al Premier Draghi, aveva fatto visita come forte testimonianza della presenza dello Stato, al Penitenziario di Santa Maria Capua Vetere, la struttura che era stata teatro di gravi episodi di violenza contro le persone detenute. A Pozzuoli l'idea di un percorso di recupero e inclusione, rappresenta una speranza per ragazzi e donne provenienti dall'area penale. "Questo progetto, è un progetto che mira a dare possibilità di riscatto ai ragazzi provenienti dal carcere di Nisida e alle ragazze provenienti dal carcere di Pozzuoli. A loro che sono dei tesori di carne, saranno affidati i tesori di pietra, quindi è un progetto che mette al centro la bellezza ... la bellezza come strumento di riscatto per gli ultimi". Puteoli Sacra, il progetto di recupero socio-culturale nel Rione Terra, quartiere abbandonato di Pozzuoli che rinasce proprio grazie all'impegno di questi giovani e donne. Cultura, arte, bellezza per salvare i ragazzi con minori opportunità. Uno sguardo rivolto agli ultimi che hanno avuto una seconda occasione per ricominciare una nuova vita. Le istituzioni ci sono, il Capo dello Stato pure.