Non un bilancio ma una prospettiva, un orizzonte cui guardare con speranza e soprattutto con responsabilità la capacità di reagire alla crisi pandemica prima, energetica ed economica poi, c'è stata come dimostra la crescita degli ultimi mesi. Ma alla speranza va accompagnata una visione del futuro che non può prescindere dal senso di comunità. "La Repubblica siamo tutti noi insieme, la Repubblica è nel senso civico di chi paga le imposte perché questo serve a far funzionare l'Italia e quindi al bene comune. La Repubblica è nel sacrificio di chi, indossando una divisa, rischia per garantire la sicurezza di tutti, la Repubblica è nella fatica di chi lavora e nell'ansia di chi cerca il lavoro". É un discorso di fine anno l'ottavo per Sergio Mattarella, dopo la sua rielezione inattesa ricorda, rivolto più che alla politica gli italiani, ai suoi concittadini come ama chiamarli, grazie alla scienza c'è più fiducia ma il Covid non è ancora sconfitto ricorda. "Dal Covid, purtroppo non ancora sconfitto definitivamente, abbiamo tratto insegnamenti da non dimenticare". La sfida ora è progettare il domani con coraggio guidando il cambiamento e la modernità guardando soprattutto ai giovani cui è rivolta l'occasione irripetibile del PNRR. Ai giovani chiede attenzione, si rivolge loro direttamente, non cancellate il vostro futuro, dice, sono troppi i ragazzi che perdono la vita di notte per incidenti d'auto a causa della velocità, della leggerezza, del consumo di alcol o stupefacenti, guardare i loro voliti, dice il Presidente, è un appello alla classe dirigente, raccogliere le loro speranze far le nostre. Poi la politica, la novità di una donna alla guida del Governo e la concretezza della realtà di Governo con la quale tutti i partiti si sono cimentati e che richiede risposte urgenti ai problemi del Paese. "Nell'arco di pochi anni si sono alternati al Governo pressoché tutte le forze politiche presenti in Parlamento in diverse coalizioni parlamentari. Quanto avvenuto le ha poste tutte in tempi diversi di fronte alla necessità di misurarsi con le difficoltà del governare, il chiaro risultato elettorale ha consentito la veloce nascita del nuovo Governo, guidato per la prima volta, da una donna. É questa una novità di grande significato sociale e culturale". La Costituzione resta in ogni caso la bussola da rispettare come dovere primario, non può mancare ancora dopo le prime dichiarazioni, il ricordo e il cordoglio per la scomparsa di Benedetto XVI nel saluto a Papa Francesco. Il 2023 sia l'anno della pace, del silenzio delle armi, l'auspicio del Capo dello Stato là dove deve restare chiaro dice, chi è l'aggressore. Il futuro non può essere questo, non può essere la guerra.























