La pace a Gaza è più vicina, dice il vicepremier Antonio Tajani, mentre sono sempre più lontani, governo, maggioranza e opposizione sullo scossone arrivato dalle piazze dei giorni scorsi. Se infatti per le opposizioni la parte migliore del paese è quella che è scesa in piazza per dire basta a quello che viene definito un genocidio a Gaza, il governo dopo gli incidenti pensa a prendere provvedimenti. È la Lega infatti che sta preparando una proposta di legge che dice il sottosegretario Molteni, garantisce il diritto a manifestare, ma prevede la richiesta di garanzie finanziarie agli organizzatori e i promotori di alcune manifestazioni valutate a rischio da questori e prefetti. "Proprio mentre c'è una concreta speranza di pace grazie al piano americano che va sostenuto da tutta la comunità internazionale, ieri alla manifestazione abbiamo assistito a slogan inneggianti terroristi di Hamas e a favore del 07/10. Una macchia, una vergogna che va contro i tanti manifestanti di ieri". Una mossa che se messa in atto, rischierebbe di esacerbare ancora di più lo scontro con le opposizioni che da parte loro, con Elly Schlein segretaria del PD, chiariscono che il piano di pace per Gaza non può prescindere da una prospettiva di riconoscimento della Palestina. "Noi speriamo che un accordo si faccia questo al netto dei singoli punti del piano su cui, come abbiamo detto anche in questi giorni, noi sentiamo l'esigenza che ci sia una prospettiva chiara per il riconoscimento dello Stato di Palestina. Anche i palestinesi, come gli israeliani, hanno diritto ad esistere e a vivere in pace e in sicurezza in uno Stato che sia loro riconosciuto". .























