La condanna è unanime, le parole diverse. Perché avere il Qatargate in casa è un fatto, guardarlo aggirarsi dentro le mura dell'avversario è altra cosa. Soprattutto quando quell'avversario ha spesso vantato una diversità morale che ora sembra dileguarsi. La sinistra è ferita, il PD parla, soprattutto, con le parole del suo segretario, alla Camera. "È un danno a tutti noi, è un danno ai nostri ideali, è un danno all'Europa che amiamo. Le istituzioni reagiscano in modo inflessibile". Il Qatargate è ancora più rilevante per il PD perché è tempo di Congresso. Elly Schlein l'ha già definito un fatto ripugnante, per Bonaccini ciò che sta immergendo è incompatibile con la loro comunità, chi la pensa diversamente deve stare o essere messo fuori. Qualcuno a sinistra collega lo scandalo all'attualità politica italiana, all'attività di governo. Bonelli ricorda che il marcio è emerso con le intercettazioni che il ministro Nordio vorrebbe ridurre al massimo. Conte interroga il Presidente del Consiglio sulle misure, che a suo avviso, rendono più facile la vita ai corrotti della Pubblica Amministrazione. Dal governo, Lollobrigida sottolinea l'aspetto più generale del problema. "Abbiamo un problema, quando accadono questi episodi le istituzioni vengono delegittimate. Abbiamo un problema di delegittimazione europea, delegittimazione dell'affidamento che i cittadini danno su alcuni temi a chi fa politica". Il Ministro degli esteri ed ex presidente a Strasburgo, Antonio Tajani, difende l'istituzione: poche mele marce non possono offendere, né distruggere, l'immagine costruita nei decenni del Parlamento Europeo.























