Regionali Lazio, Rocca (centrodestra): in campo per svolta
Si definisce un candidato civico, con una sua lista, ma a suo agio per storia e cultura nell’alleanza di Centrodestra. Francesco Rocca, ex presidente della Croce Rossa guarda al governo della Regione Lazio e presenta la sua candidatura in una conferenza stampa affollata, con accanto tutti gli esponenti della coalizione a suo sostegno: dal ministro degli Esteri Tajani di Forza Italia, l’altro ministro Lollobrigida e poi ancora per fratelli d’Italia Donzelli e Rampelli, per la Lega il sottosegretario Durigon e per i centristi Lupi (Noi Moderati e lista Sgarbi) e l’Udc Cesa. Lui, Rocca attacca la Giunta uscente. "E' segno che i conti secondo me sono davvero preoccupanti e che il debito sta crescendo. Questo è un segnale inquietante di quello che non si è riuscito a fare in 10 anni. Questa è una regione ferma. Ecco perché ho deciso di mettermi in gioco". Tema quello delle nuove addizionali Irpef modificate dalla Giunta uscente e definito maxi-stangata per i cittadini laziali dal centrodestra oggetto di scontro con il candidato del centrosinistra Alessio D’Amato che invece stigmatizza l’aumento di pedaggi e carburanti su cui il governo nazionale non ha mosso un dito. Intanto mentre si attende la presentazione ufficiale di Donatella Bianchi, alla guida dei 5 Stelle nella corsa alla Regione, Rocca lancia il suo programma a cominciare dalla gestione rifiuti: "Il Lazio sulla differenziata è un disastro - dice e il termovalorizzatore da solo non è la risposta". Nessuna divisione sul suo nome assicura. Con Giorgia Meloni che invita a cambiare pagina nel Lazio e sottolinea concretezza ed esperienza di Rocca come garanzie indiscutibili. “Rocca uomo giusto al posto giusto per una svolta”, dice Silvio Berlusconi. Intanto a sinistra arriva un appello all’unità dei progressisti, che pare ormai segnata visto la spaccatura tra centrosinistra e 5 stelle: un appello firmato da personalità del mondo della politica, della cultura e della scienza. tra i firmatari il fisico premio Nobel Giorgio Parisi.
