Sono ore convulse in casa Dem tra decisioni, attese, riflessioni e riunioni incessanti dopo lo strappo dal Movimento 5 Stelle. L'attesa è per la decisione di Caterina Chinnici, la candidata del campo progressista, scelta alle primarie di PD e 5 Stelle insieme in un fronte che sembrava rafforzato dalla massiccia partecipazione con i 43.000 siciliani al voto, ma sempre precario perché come ripetevano i leader nazionali e regionali "Quello che accade a Roma accade a Palermo." Un fronte che si è sfaldato esattamente un mese dopo quella decisione dei grillini di correre da soli e presentare un altro candidato, Nuccio Di Paola. Giuseppe Conte spiega i motivi che hanno portato alla rottura dell'alleanza anche in Sicilia. Il PD, dice, ha scelto l'agenda Draghi rinnegando le lotte sociali e per l'ambiente. Il fatto poi che una personalità del valore di Caterina Chinnici abbia dovuto richiamare il PD all'ordine sulla necessità di escludere dalle liste persone con procedimenti penali pendenti è indicativo, conclude Conte, della degenerazione in atto. L'eurodeputata Dem e figlia del magistrato vittima di Cosa nostra, Rocco Chinnici, ora sta valutando se fare un passo indietro o continuare a rappresentare un'alleanza che, dice, non esiste più. Il PD le ribadisce pieno sostegno. Pressanti inviti a restare arrivano anche dal Segretario Nazionale Letta che commentando le parole di Conte si dice esterrefatto da quello che definisce un volta faccia. Intanto si pensa però all'alternativa. Il nome più probabile è quello di Claudio Fava, dei Cento Passi, arrivato terzo alle primarie del 23 luglio e che intanto commenta: - Sbaglia Chinnici a dire che la coalizione non esiste più. Con buona pace di Conte la coalizione progressista con PD e Movimento Cento Passi resta in campo. - Il Presidente della Commissione Regionale Antimafia dell'Ars non nasconde la sua preoccupazione. Il tempo stringe, questa incertezza, conclude, rischia di mettere a repentaglio la presentazione stessa delle candidature.























