La piazza, non basta a contenere tutti, chi è sceso in strada per chiedere la pace riempie anche l'area circostante. Perché migliaia, hanno risposto all'appello dei sindacati e delle associazioni umanitarie, per dire no alla guerra in Ucraina. "Il pericolo di quello che sta succedendo, è che si torni in Europa, a considerare lo strumento della guerra uno strumento normale di regolazione di conflitti dei rapporti tra gli stati e le nazioni. Noi questo non ce lo possiamo permettere. Non possiamo tornare indietro di 70 anni, e dobbiamo, da questo punto di vista cogliere che solo se c'è una grandissima mobilitazione democratica in tutta Europa, noi possiamo fermare questa cultura e questa logica". Le bandiere della Pace, quella dell'Ucraina, hanno colorato la piazza, molti anche i bambini e le donne con ghirlanda di fiori di tutti i colori. "Noi da tempo lo diciamo, la pace va costruita giorno per giorno. Oggi quello che possiamo fare, è fermare la guerra. E siamo qui in questa piazza, a dire che bisogna fermare la guerra, soprattutto per proteggere i civili. Poi la pace va costruita dopo. Va costruita liberandoci delle armi nucleari, quindi, sottoscrivendo il Trattato di proibizione delle armi nucleari, per il quale la nostra campagna internazionale, hanno anche preso il premio Nobel nel 2017. E abbassando le spese militari" Una piazza del mondo del lavoro questa, che si rivolge anche alle tante altre che manifestano in tutto il mondo, Russia compresa. "Siamo in piazza, anche per testimoniare, e valorizzare il coraggio di chi in queste ore anche in Russia, a Mosca, a San Pietroburgo sfidando la violenza, agli arresti dimostra che anche un'altra via è possibile".























