Il timore per quanto accaduto nei cieli di Polonia arriva sul tavolo dei colloqui in Slovenia tra il Capo dello Stato Sergio Mattarella e la Presidente Pirc Musar. Entrambi i Paesi NATO, Roma e Lubiana guardano con preoccupazione a una possibile escalation del conflitto in Ucraina, ma non solo. La conferenza stampa nel corso della visita ufficiale di Mattarella in Slovenia, è l'occasione per ribadire il valore e l'importanza di un'Europa forte e unita e così dell'Alleanza Atlantica, ma anche la necessità di portare avanti fermezza e diplomazia nella ricerca di un cessate il fuoco. Evoca l'estate dell'irresponsabilità Sergio Mattarella "Quel luglio del 1914 in cui nessuno voleva forse la guerra, ma alla Guerra Mondiale si arrivò" lo sconfinamento dei droni russi in Polonia, ma anche l'inaccettabile violazione della sovranità di un Paese dopo quanto accaduto in Qatar con l'incursione aerea israeliana. "Quanto avvenuto in Polonia gravissimo. Ma faccio anch'io riferimento a quanto ha affermato la NATO. Quel che crea allarme è il fatto che ci si muove su un crinale in cui anche senza volerlo, si può scivolare in un baratro di violenza incontrollata". E' un rapporto solido che affonda le radici nel tempo, quello tra Roma e Lubiana, quello tra Sergio Mattarella e la Slovenia, costruito negli anni del doppio mandato presidenziale. Un percorso, quello intrapreso di piena riconciliazione sul martoriato confine nordorientale, teatro della tragedia delle foibe e che ha visto il punto più alto nella comune sfida culturale di Go 2025, Nova Gorizia, Capitali europee congiunte della cultura. Due i giorni di visita ufficiale su invito della sua omologa slovena alle tappe istituzionali di Lubiana con i primi incontri ufficiali, poi quella di Capodistria e l'incontro con la comunità italiana. .























