Un appuntamento annuale é un banco di prova non indifferente per il Servizio sanitario nazionale. L'ottavo rapporto Gimbe fotografa una realtà a dir poco complicata. Il presidente Nino Cartabellotta descrive una sanità pubblica in agonia, che sempre di più rischia di aprire la strada al privato. "Il Servizio sanitario nazionale vive un grande momento di difficoltà che si scarica sulle spalle dei cittadini. Diciamo tra liste d'attesa, pronto soccorso affollati, difficoltà di trovare un medico di famiglia, mobilità sanitaria, spesa privata che aumenta e fino alla rinuncia alle cure. Credo che sia il momento di una seria riflessione politica per un patto trasversale a tutte le forze politiche indipendentemente dagli avvicendamenti di governo." Una sintesi focalizzata sulle criticità più urgenti con una serie di proposte suddivise anche per aree strategiche, a cominciare dalla spesa pubblica, che secondo gli esperti dovrebbe essere portata almeno al 7% del Pil, con una programmazione in più anni per dare certezza alle regioni, distinguendo bene ciò che realmente va in spesa per le cure dei cittadini da ciò che copre i costi amministrativi. Le famiglie, secondo il rapporto risultano essere sempre più schiacciate da spese insostenibili, in aumento le diseguaglianze sociali, fino al dato più preoccupante. Un italiano su 10 nel triennio che va dal 2023, si è visto costretto a rinunciare alle cure. Necessaria una convergenza di sforzi tra governo, regioni e ASL per agire anche sul capitale umano, stabilizzare il piano di assunzioni per un effettiva riduzione del precariato, per fermare la fuga di professionisti verso il privato o l'estero. .























