La campanella del cambio dell’ora risuona forte ma non interrompe quell’assaggio del secondo atto del balletto Giselle in scena nel cortile. Accade a Baggio, quartiere periferico di Milano, dove si è scelto di intitolare una scuola primaria a Carla Fracci. Un cambio di nome e di passo, in ricordo della più grande étoile italiana scomparsa lo scorso anno, celebrato proprio nella Giornata internazionale della danza. Dietro l’immagine di Carla Fracci riprodotta sulla ceramica, che è una tradizione di questa zona della città, compaiono le parole che gli stessi bambini hanno scelto di associare. Talento, equilibrio, forza, leggerezza, poesia, sorrisi, tranquillità. “Carla è un modello di disciplina, di lavoro, di tensione verso obiettivi sempre più alti, ad maiora!” spiega la dirigente IC Primo Levi Chiara Bonetti “Il fatto che provenga da una famiglia di non artisti le ha insegnato a fare fatica per emergere. E’ quello che vogliamo insegnare ai ragazzi di questa scuola” sottolinea Silvia Fossati, presidente del Municipio 7. Presenti alla cerimonia i ragazzi del Liceo Coreutico Tito Livio di Milano che si sono esibiti in strada, proprio in ricordo della grande capacità di Carla Fracci di portare la danza a tutti, anche nei luoghi più lontani dal teatro. Ed Eliane Arditi, storica insegnante della Scuola di Ballo del Teatro alla Scala che ha avuto Carla Fracci vicina alla sbarra. “Io studiavo con lei, la lezione ogni mattina. La guardavo, ero più giovane, la guardavo con molto entusiasmo e cercavo di copiare. Non era solo tecnica la sua, era arte, arte pura. Ha dato un esempio a tanti giovani che si può arrivare se si hanno le doti necessarie ma anche con tanto impegno”. .