Al via la 17esima edizione della Festa del Cinema di Roma che fino al 23 ottobre porterà all'Auditorium Parco della Musica artisti, registi, attori per celebrare il cinema e la sua magia. Nuove sezioni, un concorso che la rende, anche, un po' un Festival e un'energia rinnovata. "Il programma credo sia abbastanza vario da potersi rivolgere a un pubblico che in una grande città, come Roma, ma non solo, è necessariamente plurale fatto di tante voci, di tante esigenze diverse". "Siamo un po' in un'epoca opaca, piena di paura, se qualcuno avesse la forza di vedere una bella fetta dei film della festa credo ne uscirebbe molto rinfrancato, non perché i film della festa non parlano del presente, ma proprio per la lucidità e la ricchezza, la diversità, la pluralità delle voci". È "Il colibrì", tratto dall'omonimo libro, premio Strega di Sandro Veronesi, il film di apertura. Francesca Archibugi prende il romanzo col cuore e maestria, per farne un film pieno di vita ma anche delle sofferenze che la vita stessa ci riserva. "Abbiamo voluto essere fedeli, fare quel libro e che fosse al 100% il libro di Sandro e al 100% un film mio, è questa la grande sfida. Ho abitato diciamo tutte le scene e personaggi come se li avessi scritti io e mi sono fatta portare da quello". -"A me la vita mi piace, me la tengo così com'è"- "Questo è un film che trabocca di vita, trabocca di vita, trabocca anche della disperazione della vita ma anche della positività della ricerca della vita. Il film è una specie di specchio rotto, spaccato in terra in cui i singoli pezzi forse, se messi insieme, questo lo dovrà se vorrà fare lo spettatore racconteranno loro non solo la vita di questi personaggi ma probabilmente anche la propria".