"Don Luigi" "Non ti avevo visto più, pensavo che eri partito" "No, mi sto trattenendo, voglio comprare una casa". "Lei mi deve guardare come uno dei suoi ragazzi. Possono fare altre scelte, ma non potranno mai tradirsi l'uno con l'altro" È Nostalgia il film di Mario Martone in concorso al Festival di Cannes. Il regista napoletano ambienta nella sua città quest'opera piena di sentimenti, in cui Pierfrancesco Favino, ancora una volta, colpisce nel segno. "Personaggio, il protagonista di Nostalgia, mette a fuoco progressivamente no, chi è, qual è il suo posto nel mondo, cos'è il senso, diciamo, di se stesso e della sua vita, e quindi naturalmente, questo rapporto tra passato e presente è molto forte". "Te ne sei andato. Hai conosciuto altri mondi. È quello che dico sempre ai guaglioni". Felice torna dopo 40 anni a casa, nel Rione Sanità, ed è lì nel ventre della città partenopea che riscoprirà luoghi che lo hanno tormentato in passato e che continuano a divorarlo, in un viaggio intimo verso se stesso e ciò che sarebbe potuto essere. "Bolliamo un po' la nostalgia come un sentimento negativo, invece la nostalgia è un sentimento di rarissima dolcezza e di rarissimo completamento. Cioè, l'essere nostalgici non significa per forza avere il sentimento di qualcosa che ti manca, può anche significare un sentimento di completamento in ciò che ricordi, che da qualche parte sta dentro di te, ma fisicamente non lo è più". "I cuori si richiudono col tempo".