Un'edizione che, come sempre, guarda al presente. Il cinema si fa specchio della realtà di ogni giorno e parla di donne, immigrazione e isolamento, ma anche speranza. La mostra del cinema di Venezia premia con il Leone d'Oro "Povere creature" che guarda gli esseri umani quasi con tenerezza, nella loro meschinità. Un film potente che, lanciato dal Lido, può e deve arrivare direttamente agli Oscar e se Matteo Garrone, miglior regia per "Io capitano", raccolta degli orrori subiti dai migranti e mentre ritira il premio ricorda il Marocco. Agnieszka Holland con il suo "Green Border" ricorda invece i clandestini che, ancora oggi, si nascondono nei boschi tra Bielorussia e la Polonia. "Possiamo dire che in qualche modo le donne e l'immigrazione sono stati al centro degli argomenti principali?", "Sicuramente sì, e sono e ritornano anche nei film che sono stati premiati. Quindi una conferma che il cinema è la migliore antenna, quella più sensibile sulla contemporaneità. È anche un modo per approcciare queste tematiche con uno sguardo diverso, originale non banalmente cronachistico, ma che anzi invitano a riflettere." Con le star assenti per sciopero, il vero protagonista rimane il pubblico. "Il pubblico francamente è stata una bellissima sorpresa, anche il fatto che urlassero i nomi dei registi invece di quello degli attori, la mostra ha fatto dei numeri superiori a quelli del '22, credo che sia una dimostrazione di maturità. Io penso sempre che ci sono pubblici non un pubblico, ma anche i ragazzi e le ragazze che stanno fuori, che non entrano magari in sala, ma che vedono. Vengono sapendo che cosa succede dentro, perché se no non chiamerebbero i nomi dei registi." Un cinema italiano che esce a testa alta con premi anche nella sezione Orizzonti, in un'edizione che conferma che la qualità viene sempre riconosciuta. Appuntamento al prossimo anno, sarà il 28 agosto 2024.