"Avevo letto il libro, non dico nulla di nuovo credo ve l'abbiano detto tutti, e mi aveva colpito tantissimo. Io ero una delle tifose di Marco, nel senso che insomma, gli capitano tantissime cose e nonostante questa sua capacità di stare fermo in equilibrio venga denigrata, in più di una occasione, in realtà io lo stimavo tanto. Ora non ti chiedo un giudizio personale sul personaggio, però ti chiedo di raccontarmi cosa ti è piaciuto di lui". "L'ho letto proprio come te, nel senso che ci vuole tanta capacità soprattutto in una vita che comunque ti colpisce a randellate, come colpisce la sua vita quest'uomo. Non penso di rimanere fermo, perchè io non l'ho mai visto fermo onestamente, ma di rimanere legato alle cose che non vuole barattare, di tentare tutte le volte di rialzarsi e di andare con positività verso la vita, questa è una qualità che io apprezzo enormemente e che credo anche negli ultimi tempi sia stata una qualità che abbiamo dovuto in qualche modo trovare tutti quanti noi, il romanzo non è stato scritto in quel momento, ma di lì a breve tutti quanti noi abbiamo dovuto fare questo, lo stiamo ancora facendo, cioè ciò che ci circonda mette in grande difficoltà la nostra positività e il nostro senso di futuro e lui riesce a farlo. È accusato di essere immobile, ma evidentemente da persone che non lo guardano da vicino". "Che emozioni, secondo te, soprattutto ci sono dentro questo film?" "Questo è un film che trabocca di vita, trabocca anche della disperazione della vita, ma anche della positività della ricerca della vita. La prima volta che Francesca mi ha parlato di questo film ha usato la figura, l'immagine del quarto stato, cioè un gruppo di persone che avanza verso il futuro, io non l'avevo vista così, anche perché uno dei pochi romanzi che secondo me non giudica la borghesia, quindi non lo vedevo legato a un'immagine che invece non è borghese. Non la vedo come una lotta, la vedo come una specie di piccolo naufragio, ecco c'è un uomo che riesce a tenere insieme i pezzi di una nave che sembra andare sempre più giù, però li tiene insieme benedicendo quel piccolo raggio di luce che in quel momento si è fatto spazio tra le nuvole, in questo lo trovo estremamente poetico. Il film è una specie di specchio rotto, spaccato in terra in cui i singoli pezzi forse se messi insieme, questo lo dovrà, se vorrà fare lo spettatore, racconteranno loro non solo la vita di questi personaggi, ma probabilmente anche la propria".