Che cos'è questo silenzio? Forse, diciamo, innanzitutto c'è anche proprio questo, cioè guardare negli occhi il persecutore e invitarlo a guardarsi, non rispondere perché rispondere significa mettersi sullo stesso piano in qualche modo, c'è una domanda, c'è una richiesta e l'altro reagisce, si crea una condizione di orizzontalità, c'è una tesi, una contro tesi, il silenzio invece è gigantesco rispetto a un'offesa che si subisce.