Grande ottimismo, se ne è parlato, per questa settimana della moda come una bellissima settimana della moda. Si, dico che è la ripartenza della moda. Sarà quasi normale, abbiamo tutti i giornalisti da tutto il mondo tranne dell'oriente; ma in generale è un bel momento perché si sente che la pandemia sta passando, abbiamo desiderio di vivere tranquillamente normalmente dopo due anni di dolore per la mente per l'anima, per il corpo. Un po' di mal di pancia la fa venire la crisi in Ucraina. I russi hanno confermato la presenza? Si sono presenti. Io onestamente credo che tutto andrà a buon fine perché nei tempi moderni non posso minimamente immaginare che ci siano esseri umani che pensano a qualcosa di diverso. In generale, io trovo che il mondo sia meno arrogante di qualche anno fa. Quindi, penso che sono delle schermaglie serie ma tutto andrà a buon fine. Il momento della gentilezza, questa gentilezza la si vede anche nella collezione. Parlando con i clienti cercano cose un po' più speciali, cose che non butti, che recuperi, che riutilizzi. Quindi, questa idea è anche un sano rapporto con il creato delle cose. Dove è fatto, come è fatto, questo è molto nuovo specialmente nei giovani. Io sono veramente affascinato da questa nuova aria che c'è. Ma anche sotto il profilo del gusto. L'Italia è tornata ad essere credibile. Credibile è l'Italia dal punto di vista politico ma anche dal punto di vista industriale. Questo, ciò che dice è importantissimo per me. Non siamo i più grandi manifatturieri al mondo di qualità. Siamo i secondi manifatturieri nel complesso popolare. La Germania. Quindi, siamo manifatturieri. Siamo manifatturieri anche di un grande artigianato. Dalla collezione c'è un tasso di artigianalità altissimo, addirittura il 52% di scarpe sono fatti con le mani. Le scuole al paese di artigianato sono scuole di artigianato contemporaneo. Che significa? Che un giovane che fa il sarto, magari ogni 15 giorni si discute di come deve aprire il piccolo conto corrente per aprire la sua piccola boutique. Ma se lui apre la sua piccola boutique, potremmo avere anche creato il futuro signor Giorgio Armani, Dolce Gabbana o i grandi della moda che hanno fatto la nostra storia.