Milano fashion week, le sfilate di Marras e Cucinellii

Ad aprire l'intensa settimana di moda milanese è la sfilata di Antonio Marras. L'ispirazione è il film "Fitzcarraldo" che lo stilista però, riambienta nella sua Sardegna. "È la storia di questo folle che decide di scoprire un teatro che è stato abbandonato, di cui il teatro, come dire, il verde si è rimpossessato di questo luogo, lui lo scopre ed è un omaggio chiaramente a Maria Callas. Nello scoprire questo luogo, lui incontra varie persone, questo è il modo per contaminarsi, per innestare, per amalgamare, per vedere e scoprire nuovi aspetti con i quali dialogare, con i quali confrontarsi e dare frutto poi a quello che vedremo". È l'eleganza il punto di partenza di Brunello Cucinelli, ma raggiunta attraverso l'esplorazione di nuove strade dell'estetica femminile. "Le forme sono più morbide, i tessuti sono leggeri di grandissima qualità, ma alla fine di tutto vi è un'eleganza di fondo perché questa è tipica dopo un periodo leggermente un po' più difficile che è quello che abbiamo vissuto". Dinamismo e disinvoltura, ma sempre partendo dal classico. I tagli sono sartoriali, i tessuti pregiati, i colori richiamano le tonalità del beige, scaldato dal sole o ingrigito e spruzzato da un tocco di nero. E poi luce ad illuminare una collezione che ancora una volta si fonda sull'autenticità, sulla longevità e sull'artigianalità. La maglieria diventa couture, i ricami sembrano maglie, il croque è protagonista assoluto di capi che per il 55% sono fatti a mano. "Ci sono capi per cui la manifattura ha richiesto 33 ore di lavoro, ecco questo lavoro è fondamentale tramandarlo". "Si devo dire che io ci credo molto, le nostre scuole di Solomeo vorrebbero essere il luogo dove nascono e crescono i prossimi artigiani, minimo per i prossimi 30 anni ecco perché io faccio un appello a una marea di giovani, venite a sperimentare queste scuole perché non sono scuole solo dove tu impari il mestiere, ma una volta ogni 15 giorni c'è la possibilità di discutere di come potresti aprire un piccolo laboratorio, potrebbe essere la scuola per il mini artigiano, ma da mini artigiano, poi può nascere tutto quello che ci racconta la storia". Futuri piccoli imprenditori che possono diventare grandi per fare grande la nostra Italia, in cui Brunello Cucinelli ha da sempre molta fiducia.