Dalla prima campagna scattata da Peter Lindbergh nel '99, passando per le sue molteplici varianti, fino alle più recenti evoluzioni. Da Fay si festeggiano i 25 anni del Double Coat. "Dopo il 4 Ganci questa è l'altra grande icona di Fay. Massì, sono tutte quelle ispirazione degli anni '90, quando un pò l'America nel casual, che adesso chiamano tutti quiet luxury. Quando poi il cappotto era un periodo che era un po' riconosciuto come, diciamo, nella visibilità di uomini di una certa età. Noi siamo riusciti invece a rimetterlo ai giovani con questa idea, che mi è venuta per le strade un po' di New York, di metter un gilet. Che adesso poi bisogna anche dire che un po' fonte d'ispirazione degli ultimi vent'anni di tutti i nostri competitors". "Una moda che va così veloce avere un capo che per 25 anni è ancora sulla cresta dell'onda" "Questa è un pò la forza del nostro marchio di Fay, cioè avere dei capi che tu puoi metter in guardaroba, li puoi anche tramandare a tuo figlio, magari a tuo nipote, che sia però un capo che non passa mai, un evergreen che non passa mai di moda. E in questo momento abbiamo bisogno di queste cose un po' più solide, di queste, tra virgolette, certezze". MSGM ci porta nella metropolitana milanese. Non solo perché è uno dei posti preferiti di Massimo Giorgetti ma anche perché è il cuore della sua nuova collaborazione con la fondazione Franco Albini. "Nel '64 l'architetto Franco Albini disegnò la maniglia della metropolitana ed esattamente questo raccordo fu inaugurato nel '64, disegnato da Franco Albini e Bob Norda. Quindi c'è il corrimano e la M, c'è anche una collaborazione con Google. Tutte le stampe sono state fatte con il loro nuovo Google Pixel, che diventa logo, che diventa accessorio come la maniglia della metro diventa accessorio, diventa borsa, diventa spilla". Arte, architettura, tecnologia, intelligenza artificiale. Ma anche una riflessione sulla velocità. "Volevo fare questo pensiero, questa riflessione su questo andare sempre veloci, veloci, veloci, poi il tempo passa, la vita passa e noi ci troviamo adulti. Però dobbiamo tenere la freschezza e la consapevolezza di essere ancora giovani dentro e anche che la cultura, perché in questo caso abbiamo arte, design, moda ci tiene vivi e ci tiene giovani. La velocità è l'energia ed è anche una domanda: è necessario andare così veloci? È veramente necessario andare così veloci? Forse no, forse bisogna prendersi del tempo e ritrovare il tempo perduto, ritrovare il tempo perso".