L'atmosfera è del Vaticano, ci sono sicuramente più trame, perché i personaggi erano già stati ampiamente sviscerati. Però per me quello è un racconto che può andare avanti a oltranza. Mi sembra che ci siano dei caratteri, ci sono delle dinamiche che sono molto più estese di quelle che potevano essere raccontate in una sola serie televisiva, quindi abbiamo fatto la seconda. Sono due papi diversi, come spesso accade in Vaticano e anche in altri contesti, c'è un'alternanza. Quindi a un papa conservatore ne segue uno più progressista, ma soprattutto un papa più istintivo, più spericolato ne segue uno più prudente e più attento. Nella prima stagione abbiamo raccontato il mondo dal suo interno, del Vaticano, per quello che ci è dato conoscere, ma soprattutto per quel che c'era dato immaginare. Dopodiché nella seconda stagione questo procedimento poteva essere ripetuto, ma non in maniera sistematica. Si doveva, secondo me, mettere, far scontrare un mondo antico con la contemporaneità.