Un prototipo di rover per esplorazioni interplanetarie progettato dagli studenti del Politecnico di Torino e una raccolta di modelli in mattoncini di plastica delle esplorazioni spaziali dagli anni 60 ad oggi. Lo Space Track di Piazza San Carlo è la vetrina di questa seconda edizione dello Space Festival di Torino: quattro giorni di incontri, dibattiti, mostre e film. Eventi completamente gratuiti, dedicati a ciò che di più affascinante e misterioso possiamo vedere da quaggiù, come si spiega il direttore artistico Marco Berry. "Lo spazio interessa a tutti, veramente a tutti. Devi trovare il linguaggio giusto. E il linguaggio giusto è un linguaggio che sia largo, a 360°. E che sia largo, inteso come che possa interessare alla famiglia, in modo pop". E chi meglio di due astronauti può raccontare che cos'è questo enorme blu che ci avvolge? Paolo Nespoli, 313 giorni in orbita, coordinatore delle passeggiate extraveicolari sulla Stazione Spaziale Internazionale e Maurizio Cheli, il secondo italiano nello spazio, per 16 giorni, nel 1996, con lo shuttle. "È impossibile pensare che non ci sia altra vita nello spazio, oltre alla nostra?" "Da ingegnere dovrei dire che non abbiamo prove di un esistenza di un'altra vita nello spazio ma da ingegnere, guardando tutto quello che c'è attorno a noi -e sono cose per noi molto piccole ma tantissime- mi viene da pensare che sia impossibile che in tutti questi pianeti, miliardi di pianeti che sono attorno a noi, non ci sia un'altra forma di vita. Il problema è che son così lontane che noi non le vediamo e loro probabilmente non ci vedono". "È uno dei pochi che può dirlo, la terra vista dallo spazio com'è?" "È bellissima e poi colpisce moltissimo la fragilità di questo nostro pianeta. Mi ricordo tre colori fondamentali che sono: il blu della terra, tutti pensano che sia scuro e invece il colore predominante è il blu; il nero incredibilmente intenso dell'universo e il bianco delle nubi dell'alta troposfera. È uno spettacolo che mi ricorderò per sempre". "Cosa le manca di più dello spazio?" "La leggerezza, quello sì".