È la stessa energia che tiene acceso il sole e le altre stelle, prodotta da una reazione in cui due nuclei leggeri si combinano in uno più pesante. Parliamo della fusione nucleare, una fonte di energia, in linea teorica, inesauribile, pulita e a basso costo. Per ottenerla, anche sulla terra in maniera controllata, è stato fatto ora un importante passo in avanti. Il reattore sperimentale europeo Jet del Culham Centre for Fusion Energy ha infatti prodotto nell'arco di 5 secondi 59 megajoule di energia, non un'enorme quantità, ma superiore di più del doppio rispetto a quella prodotta in un analogo esperimento condotto sulla fine degli anni novanta. Uno sviluppo molto incoraggiante, dunque, anche se è ancora presto per parlare di una rivoluzione per le prospettive energetiche globali. "Sicuramente questa è una buona notizia ma è improbabile che la fusione nucleare possa dare un contributo importante per il raggiungimento degli obiettivi dell'Italia in ambito europeo, perché questi obiettivi sono su tempi molto rapidi, già nel 2030 e anche nel 2040 ci devono essere riduzioni molto, molto consistente delle emissioni e gli osservatori, la stragrande maggioranza ritiene che la fusione nucleare, comunque, non sarà disponibile per i prossimi 15 anni". Per rendere una tecnologia utilizzabile, infatti, questa deve uscire dai laboratori ed essere prodotta su scala commerciale, un processo di transizione che richiede molto tempo. Rimane il fatto che un passo cruciale capace di aprire nuovi affascinanti scenari è stato fatto.























