Si chiama ADone 2025. Il gioco di parole in italiano ne vuole sottolineare l'estetica. E' il primo robot taxi per la mobilità urbana ed è stato progettato e realizzato da Tecnocad, società torinese di ingegneria auto con 39 anni di storia, sede centrale a Mirafiori oltre 400 dipendenti in tutto il mondo e 400 milioni di euro di fatturato. L'intervista al suo fondatore Germano Cini la facciamo proprio a bordo del taxi in movimento in una zona controllata. "Noi abbiamo investito cinque anni fa in un team di giovani ingegneri per sviluppare il software e la tecnologia per gestire questi veicoli, e questa è uno degli esempi fisici di questo sviluppo. Stiamo parlando di veicoli che hanno una velocità comunque sui 40 km/h elettrici e che inevitabilmente dovranno essere il futuro della mobilità, specialmente quella urbana". ADone ha sei posti, è completamente elettrico con un'autonomia di sei ore e si ricarica da solo quando il livello delle batterie è troppo basso. Al momento 40 di questi robot taxi sono già operativi in aeroporti, compound industriali e campus in Giappone, Cina, Spagna e Stati Uniti. Ma molto presto potremo vederli anche in Italia, dove la sperimentazione su strada comincerà a fine marzo. "La tecnologia è pronta, i software sono pronti, tutta la è praticamente operativa. Siamo nel 2025, nel 2027/28 andremo in stazione con questi mezzi". I leder questi piccoli radar che lanciano un segnale luminoso sono gli occhi del robot taxi. Le telecamere sono occhi aggiuntivi ma anche cervello perché grazie all'intelligenza artificiale riescono a capire persino le intenzioni dei pedoni. Sul tetto il localizzatore collega la vettura costantemente al satellite. La domanda principale però resta questa: E' sicura la guida autonoma? "Abbiamo una convinzione che nessun software è così stupido da leggere i messaggi mentre si va in macchina, quindi possiamo solo migliorare" .