Ammirare le stelle è il primo passo, ma per diventare esploratori dello spazio bisogna sporcarsi le mani. Al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano da oggi è possibile farlo grazie alla tecnologia. Visore, guanti speciali e si parte per Marte. Si chiama The Touch ed è il nuovo escape game digitale che porta i visitatori nello spazio con un mix di realtà virtuale e sensoriale. L'avventura dura mezz'ora e catapulta i partecipanti nel 2040 sul cratere Jezero. Un gioco a squadre in cui i partecipanti devono collaborare analizzando campioni di roccia e risolvendo enigmi e sfide per poi tornare sulla Terra entro il tempo stabilito. La vera novità sono i guanti TouchDIVER Pro, sviluppati da una start-up italiana, dispositivi che permettono di percepire consistenza, resistenza e perfino la temperatura degli oggetti virtuali. Insieme al visore trasformano il gioco in un'esperienza immersiva, dove il tatto è la chiave per vincere la missione. "Essendo un museo della scienza e della tecnologia ovviamente quando abbiamo visto questo prodotto l'abbiamo provato, ovviamente ci ha entusiasmato da subito. Sentire il caldo, il freddo, sentire le superfici del mondo virtuale, che è un po' l'ultimo step rispetto ad essere nei mondi virtuali totalmente immersi". Non solo intrattenimento. Grazie alla consulenza di geologi planetari e curatori del museo, gli enigmi e gli strumenti di gioco sono ispirati a missioni e prototipi reali della NASA, dal rover fino ai campioni di roccia, un modo per avvicinare i visitatori alla scienza con la leggerezza del gioco di squadra. L'escape game porta infatti i giocatori a rispondere alla fatidica domanda: c'è o non c'è vita su Marte? In attesa di scoprirlo, con la NASA che ha di recente annunciato il ritrovamento da parte del rover Perseverance di potenziali segni di antica vita microbica sul pianeta rosso, al Museo della Scienza e della Tecnologia si può avere un assaggio di cosa significa essere esploratori dello spazio. .























