Si chiama Capfito Easy, interamente in alluminio anodizzato, è il primo strumento al mondo capace di produrre autonomamente una capsula di caffè in pochi semplici passi. "Si prende la capsula, l'imbutino, si prende il caffè macinato che si desidera, il tappo diventa un pressino e si presta come al bar. A questo punto, togliamo l'imbuto, apriamo il Capfito, mettiamo la nostra capsula, la foglia di alluminio senza colla e senza adesivi, due passaggi semplici. Si pressa, si alza e la capsula è pronta". Il brevetto europeo lo hanno ideato Roberto Mei ed Elisa Villa marito e moglie lui ex venditore di componenti elettronici, lei insegnante di caffetteria e sala bar. Ora soci in questa avventura che li ha portati pochi giorni fa a Parigi a vincere la medaglia d'oro nel prestigioso Concours Lépine, riconoscimento internazionale che dal 1901 premia l'inventiva. "Sono andata alla ricerca di una capsula in polipropilene alimentare, poi l'ho riempita di caffè macinato, il mio preferito. Abbiamo pensato come la chiudiamo questa capsula? Lì è nato il problema. Il sistema è nel rigirare l'alluminio in modo meccanico e in modo che l'alluminio viene ribordato sul bordo della capsula senza colla e senza adesivi". Ad accompagnare Roberto ed Elisa in questo progetto, la Camera di Commercio di Torino. La produzione di Capfito è tutta in Piemonte. In ogni capsula vanno 5 grammi e mezzo di caffè ma in realtà si possono riempire anche con the, orzo, tisane, ginseng e altri aromi. A far vincere la medaglia d'oro soprattutto la sostenibilità con un riciclo totale dei materiali. "Dopo aver preparato il caffè, la foglia di alluminio verrà riciclata, il caffè verrà buttato nell'organico oppure potrebbe essere utilizzato come fertilizzante per le piante e la capsula invece verrà lavata e riutilizzata".