L’Antitrust italiana ha avviato un’istruttoria nei confronti di Meta e delle sue controllate in Europa e in Italia per accertare un presunto abuso di dipendenza economica nella negoziazione con la SIAE. Si arricchisce, dunque, di un nuovo capitolo la vicenda del mancato accordo tra Meta, l’impresa californiana che controlla, tra gli altri, Facebook e Instagram, e la Società italiana che tutela gli autori e gli editori, che ha portato alla eliminazione dai social dei contenuti musicali tutelati da SIAE, in modo che non fossero più fruibili dagli utenti. In particolare, secondo l'Autorità garante della concorrenza e del mercato, la società di Zuckerberg potrebbe avere indebitamente interrotto le trattative per il rinnovo del contratto scaduto eliminando i contenuti musicali tutelati da SIAE dalle proprie piattaforme e non avrebbe fornito alla società le informazioni necessarie per svolgere le negoziazioni nel pieno rispetto del principio di trasparenza ed equità. Il tema di fondo è dunque l'ipotesi di una sorta di squilibrio contrattuale, di cui avrebbe beneficiato Meta, chiedendo a SIAE di accettare un'offerta economica inadeguata. Per l'Autorità l'abuso di dipendenza economica ipotizzato potrebbe aver comportato un danno ritenuto grave per i consumatori e aver compresso significativamente la capacità competitiva di SIAE che aveva parlato di un comportamento da dittatori. Dal canto suo Meta ha reso noto, tramite un portavoce, di essere pronta a collaborare per rispondere alle richieste dell'Autorità. Tutelare i diritti d'autore, affermano, è una priorità assoluta e rimaniamo impegnati nel raggiungere un accordo con SIAE che soddisfi tutte le parti.