Immaginate di poter capire in pochi minuti quale sport è più adatto alle vostre caratteristiche fisiche. Non è un'ipotesi lontana ma un test che potete fare fuori dallo Stade de France, in uno spazio allestito appositamente da Intel durante queste Olimpiadi. Basta mettersi alla prova. Grazie all'intelligenza artificiale e alla Computer Vision, in una serie di passaggi rapidi vengono registrati ed elaborati i dati sulle capacità fisiche, di resistenza, velocità, reattività, poi la forza degli arti superiori e inferiori. Infine ci si mette a confronto con i dati ottenuti dagli sportivi di riferimento prima di scoprire, dopo l'ultimo sprint, se si hanno più probabilità di diventare un professionista nel basket, nell'atletica o nel tennis. Ma il fine di questo sistema di valutazione delle performance non è solo divertirsi, applicato nel mondo dello sport professionistico diventa uno strumento prezioso per individuare nuovi talenti. L'altra diretta applicazione già in uso è la personalizzazione degli allenamenti degli atleti al millesimo. Lo sport come lo conosciamo oggi è già figlio di queste forme sofisticate di intelligenza artificiale, dal perfezionamento delle tecniche di allenamento alla trasmissione delle competizioni che diventano più immersive e forniscono in tempo reale i dati sulle performance alle squadre così come gli spettatori. Il settore è in pieno sviluppo ma il potenziale è enorme. Secondo l'istituto di ricerca americano del Business Research Company, il mercato dell'intelligenza artificiale applicata allo sport vale già due miliardi e mezzo di dollari e dovrebbe più che raddoppiare nei prossimi quattro anni.