Sempre più simili all'uomo. Umanoidi, tra fascinazione e timori, avanza una nuova specie. Prodigio dell'intelligenza artificiale, ma soprattutto di Hiroshi Ishiguro, genio giapponese della robotica, in questi giorni in Italia. E a Genova sigla l'accordo di collaborazione scientifica tra l'Università di Osaka e l'Istituto Italiano di Tecnologia. Creatore di Geminoid, esatta coppia di se stesso, immagina una società simbiotica, umani e androidi. "Il motivo per cui stiamo creando robot simili agli esseri umani è per riuscire a comprendere più profondamente l'uomo. La vera sfida è capire profondamente cos'è la natura dell'essere umano e la coscienza, attraverso lo studio dei robot. Il nostro approccio è quello di sviluppare robot molto simili agli esseri umani e utilizzarli per comprendere i meccanismi di apprendimento dell'uomo". Copie speculari del genere umano. Alter ego robotico in gomma siliconica e software. La forma più sofisticata dell'intelligenza artificiale, capace di mimare dolore e gioia. "Spero che i robot abbiano questa capacità cognitiva e anche se è molto differente da quella degli esseri umani. Passo dopo passo spero che in futuro riescano a sviluppare emozioni simili a quelle degli uomini". Non è più fantascienza e anche se l'uomo rimane irripetibile i robot collaborativi sono già all'opera. "L'intelligenza artificiale cambierà il nostro modo di fare tante cose, di fare industria, di fare fabbrica, ma anche di fare pubblica amministrazione e soprattutto di pensare come fare la transizione energetica".