L'intero settore dell'intelligenza artificiale e sotto shock per la vicenda che riguarda OpenAI e il suo fondatore Sam Altman. Dapprima licenziato dalla sua stessa azienda, quella per intenderci che ha creato ChatGPT, e poi reintegrato, in quella che è stata ribattezzata la settimana più pazza del mondo. Ma andiamo con ordine. Alcuni giorni fa Altman è stato cacciato, a sorpresa, dalla sua società in seguito, sembra, alle ripetute tensioni e agli scontri all'interno del board sulla domanda che tormenta l'intero settore: come far sì che la tecnologia sia sicura e allo stesso tempo consenta di realizzare profitti? Secondo alcune indiscrezioni, punto di rottura sarebbe una nuova tecnologia che la società si accingerebbe a mettere in commercio, pur non essendo ancora pienamente consapevole delle possibili conseguenze. Un progetto, chiamato QStar, dal potenziale talmente esplosivo da poter danneggiare l'umanità, secondo un gruppo di ricercatori che ha chiesto il licenziamento di Altman. Subito dopo l'allontanamento del 38enne co-fondatore dell'azienda, centinaia di dipendenti hanno firmato una lettera in cui minacciavano di abbandonare OpenAI a meno che tutti gli attuali membri del consiglio non si fossero dimessi. Altman, nel frattempo, non è stato con le mani in mano, ha lavorato per qualche giorno alla creazione di una nuova società di intelligenza artificiale prima del colpo a sorpresa di Microsoft, che in OpenAI ha investito miliardi di dollari, e cioè assumere Altman e metterlo a capo della divisione sull'intelligenza artificiale, aprendo allo stesso tempo la porta ai dipendenti delusi di OpenAI. Si sarebbe trattata di una delle acquisizioni più significative di tutti i tempi, ma non è andata a segno. Altman, forte del supporto di Microsoft, è riuscito a riprendersi la guida di OpenAI, società che probabilmente non sarebbe uscita indenne dal cambio di leadership e a ritornare come amministratore delegato sotto la supervisione di un nuovo consiglio di amministrazione. Il licenziamento e ritorno di Altman e soprattutto la notizia di un'intelligenza artificiale molto pericolosa non fanno altro che amplificare il dilemma che spacca da sempre la comunità tecnologica. Da un lato coloro che vogliono investire a tutti i costi nella nuova tecnologia considerata la più importante dall'avvento di internet, dall'altro chi è convinto che muoversi troppo velocemente nel settore sia estremamente pericoloso.