Un mercato che cresce tanto, ma non alla stessa velocità degli altri Paesi europei. È la fotografia che emerge dai dati dell'Osservatorio Artificial Intelligence del Politecnico di Milano. Il rapporto, presentato durante un convegno, segnala un mercato da un miliardo duecento milioni di euro, con una crescita del 58% rispetto al 2023. L'Italia è ai primi posti nell'utilizzo di strumenti di intelligenza artificiale di tipo generativo, quella, per intenderci, dei sistemi come Chat GPT, Copilot e Gemini. Poco più della metà delle grandi aziende ha acquistato licenze per questi strumenti un dato superiore a quello di Francia, Germania e Regno Unito. Il risultato? Il 39% ha riscontrato un effettivo aumento della produttività. Ma l'intelligenza artificiale non è solo generativa. Allargando lo sguardo, così, vediamo come l'Italia si stia approcciando più lentamente a questa tecnologia rispetto ad altri Paesi europei, l'adozione delle IA nelle piccole e medie imprese è molto inferiore a quella delle grandi realtà. Anche l'ecosistema startup fatica a crescere e attrarre investimenti. Quale può essere allora il ruolo del nostro Paese e dell'Europa in un campo dominato da Usa e Cina? "L'Italia e L'europa possono avere il ruolo di essere leader culturali in quello che è la difesa delle libertà e dell'etica e da questo punto di vista l'Europa già lo sta facendo e l'Italia, ovviamente, nello stesso modo. Dall'altra cercare di creare dei dei nuovi campioni dell'intelligenza artificiale anche nel nostro continente che ha molte competenze per farlo". .