Per capire, innanzitutto, come l'intelligenza artificiale stia cambiando il mondo del lavoro c'è un dato che salta all'occhio. E questo qui, quello che riguarda le assunzioni legate, appunto all'IA perché se andiamo a vedere l'incremento di questi quasi dieci anni perché partiamo dal 2016, vediamo dei numeri molto alti, delle percentuali molto alte, a partire dalla Spagna la più bassa più 270%, crescono per il Regno Unito e Germania. E poi il nostro Paese segna addirittura un più 415% Questo perché? Perché sono le stesse aziende a richiedere delle competenze diverse. E infatti lo stesso LinkedIn segnala che dal 2015 fino al 2030 arriverà a cambiare addirittura il 70% delle competenze richieste dalle aziende che stanno guardando molto a questo cambiamento, che si muove tutto intorno al fulcro dell'intelligenza artificiale e quindi i lavoratori si adeguano di conseguenza sui loro profili LinkedIn inseriscono questo tipo di competenze le tre più diffuse sono Chat GBT Prompt Engineering e GPT-4. Parliamo di Italia e d'Europa quindi questi profili vengono aggiornati, anche se restano importantissime e comunque ricercate le competenze umane. È certo però che le aziende stanno cercando di trovare un modo per colmare questo divario tra le competenze tecniche e quelle umane. Infatti il 70% dei responsabili delle risorse umane sta investendo in programmi di upskilling. C'è però un grande ma che riguarda la parità di genere. Perché se andiamo a vedere il dato sulle donne, cioè quante donne all'interno di questa platea di professionisti dell'IA vediamo che comunque la percentuale è relativamente bassa, soprattutto per quanto riguarda l'Unione Europea che rispetto al Regno Unito agli Stati Uniti segna un 26% di donne sul totale della forza lavoro di questi professionisti dell'intelligenza artificiale. .