Dallo stabilimento di Leonardo a Campi Bisenzio si vede la luna con gli strumenti che qui si producono. Si cambia prospettiva, si studia la terra e nel prossimo futuro anche quello che si trova al di là del nostro Sistema Solare. Strumenti per-spettrali capaci di studiare la composizione chimico-fisica degli elementi osservati, il cosiddetto cacciatore di fulmini in grado di rilevarli nell'atmosfera terrestre da oltre 36mila chilometri di distanza, fino alla dotazione a bordo della missione Juice, dedicata a Giove e le sue lune. In questa nuova, enorme camera bianca verrà costruito poi un simulatore spaziale di nuova generazione per riprodurre le condizioni ambientali tipiche dello spazio. Se sulla Terra si parla di dazi e di rapporti commerciali tesi: "Lo spazio, diciamo, è stato, tradizionalmente sempre un ambito di cooperazione. Se parliamo dell'Italia, l'Italia ha una grandissima tradizione di collaborazione bilaterale con la Nasa. Pensiamo solo che più del 50% del volume pressurizzato della Stazione Spaziale Internazionale è stato costruito proprio in collaborazione con la Nasa. Pensiamo alla gran parte dei radar di esplorazione planetaria, apprezzano molto il livello tecnologico del nostro Paese". In visita allo stabilimento, l'astronauta dell'Agenzia Spaziale Europea, Luca Parmitano: "... è uno strumento di terza generazione, che misura la temperatura della superficie della terra con uno scarto di 0,2 gradi. Dati puri che possono essere interpretati dai nostri scienziati per permetterci di prendere decisioni più corrette". "Qual è il suo prossimo sogno da astronauta?" "Il mio prossimo sogno di esplorazione: è il prossimo. Ovvero un esploratore non smette mai di avere un prossimo obiettivo. Chiaramente si guarda alla Luna, si guarda a quanto di italiano c'è nella prossima esplorazione lunare e spero di essere un buon candidato per portare il mio contributo". .