"Lo spazio è sempre più alla portata di tutti". Il messaggio arriva dalla terza edizione dello Space Festival di Torino: quattro giorni di incontri con astronauti e studiosi, eventi, spettacoli e lezioni su scienza, spazio e astronomia, tutti rigorosamente gratuiti, che il suo creatore Marco Berry ci spiega così: "L'idea è di raccontare con un linguaggio comprensibile cose che all'apparenza sembrano difficili. La domanda di un ragazzino delle elementari che ha alzato la mano e ha chiesto ad un astronauta: ma io posso diventare un astronauta? Il succo del festival è proprio raccontare ai ragazzini che sognare è possibile ed è meraviglioso". E allora cerchiamo di capire qualcosa in più su un argomento così affascinante e misterioso come lo spazio da chi ci è stato davvero, per oltre 35 giorni, in tre diverse missioni: l'astronauta italiano Roberto Vittori: "La prossima frontiera sarà la superficie lunare e in particolare le risorse extra atmosferica, molto importante per l'economia globale e anche per l'ecosistema terrestre medesimo". "E Roberto Vittori andrà ancora nello spazio?" "Ho volato tre volte e ho avuto per tre volte l'onore di rappresentare l'Agenzia Spaziale Italiana nello spazio. Credo di avere un ulteriore possibilità, che sarebbe il record europeo. Potrebbe esserci una collaborazione per esempio con SpaceX. È tutto in termini ipotetici. Là, Il campo è ricerca medica soprattutto per lunghe permanenze in microgravità. L'astronauta che vive in microgravità è come se fosse sottoposto a un processo di invecchiamento artificiale accelerato. Non è bello, ma comunque è molto utile per la ricerca scientifica, in particolare medica".