Si chiama Curie ed è una minuscola power suite dal design compatto, un cuore elettrico modulare capace di resistere anche in condizioni estreme, che permetterà ai satelliti di piccole dimensioni di raggiungere luoghi dello spazio finora inesplorati. La tecnologia è stata sviluppata interamente da Argotec qui nel suo avveniristico quartier generale di San Mauro, alle porte di Torino. Per andare nello spazio abbiamo bisogno di energia, di potenza. Questa energia deve essere gestita ed è un sistema di circa 15 centimetri per 15, quindi un cubotto quasi come tre cubi di Rubik, i famosi cubi magici, che in modo magico prendono questa energia, la distribuiscono nei sottosistemi, ma soprattutto per satelliti che vanno molto lontano dalla terra. Infatti il satellite di cui parliamo andrà a circa 25 milioni di chilometri dalla Terra. Curie sarà presentata nei prossimi giorni allo Small Satellite Conference di Salt Lake City, uno dei principali eventi mondiali dedicati al futuro dello spazio. Nata da un progetto di co-engineering con l'Agenzia Spaziale Europea, Curie sarà il centro energetico di Henon, l'ambiziosa missione spaziale che partirà a fine 2026 e permetterà di studiare il sole da vicino. "E non è una missione veramente pionieristica, nella quale un satellite di piccolissime dimensioni raggiungerà un'orbita inesplorata ad oggi a 25 milioni di chilometri dalla Terra per avere una posizione di vantaggio per effettuare il monitoraggio di eventi solari come tempeste solari, la radiazione in generale emessa dal sole. Questa missione ci permetterà infatti di acquisire maggiori informazioni su questi fenomeni per studiarli a terra. Ma anche potenzialmente avvertirci in tempo reale qualora ci fossero fenomeni, potenzialmente critici per i sistemi a terra.























